L'attenzione per la cultura italiana costitui per Rubens un costante
riferimento durante tutta la vita e, in particolare, gli otto anni di
soggiorno in Italia furono l'occasione per studiare l'arte antica e i
grandi maestri rinascimentali, ma anche per guardare le opere di artisti
a lui contemporanei, come Caravaggio e Baglione, per analizzare
l'architettura, per frequentare circoli scientifici e letterari. Una
cosi evidente fascinazione nei confronti della civilta italica ha
prodotto una vera miniera archivistica, iconografica e stilistica
attraverso la quale interpretare non solo la pittura, ma anche il
sistema di rapporti diplomatici e di relazione che Rubens persegui nel
corso di tutta la vita. Molti legami fondamentali per la carriera del
maestro d'Anversa ebbero inizio o si intensificarono proprio durante gli
anni italiani, con collezionisti romani e genovesi, ma anche con
personaggi politici stranieri, come la famiglia Richardot e i
governatori delle Fiandre, e con ordini religiosi quali Gesuiti,
Filippini e Carmelitani.