La basilica ambrosiana di Milano, edificata per la prima volta negli
anni di Ambrogio (374-397) e ricostruita radicalmente alla fine dell'XI
secolo, e uno straordinario luogo di memoria e di presenza di oggetti e
monumenti medievali. Attraverso lo studio di alcune celebri opere in
essa conservate, tra cui il sacello di San Vittore in Ciel d'Oro,
l'altare d'oro e il ciborio di Sant'Ambrogio, il libro si propone di
indagare l'interazione tra la topologia dell'edificio e i suoi oggetti,
le reliquie attorno alle quali l'Ambrosiana e costruita, e la nozione di
"migranti". In altre parole si vuole analizzare come, sulla lunga
durata, alcuni oggetti diventino riflesso delle reliquie, e la santita
materiale che da essi deriva venga usata come strumento di esclusione e
intrusione in un contesto etnico problematico. Il volume presenta un
ricchissimo apparato iconografico, frutto di un'apposita campagna
fotografica.