Nel corso del medioevo scultori, predicatori, poeti e pittori hanno
impiegato l'immagine di un uomo con la borsa attorno al collo punito
all'inferno per rappresentare avari, usurai, peccatori, eretici, banditi
e scomunicati. Il libro segue le tracce di questa raffigurazione
infamante dalla Bisanzio del IX secolo all'Alvernia dell'XI, dalla
Digione duecentesca ai comuni italiani dell'eta di Dante e Giotto,
ricostruendo la vicenda di una figura che, pur rimanendo fedele alla
propria funzione, subi una costante evoluzione: un'immagine che,
nell'alternarsi delle contingenze e dei contesti, assunse significati
sempre piu complessi e contribui alla formazione di un modo condiviso di
pensare il male.