Arrestato nel dicembre 1939, Aldo Natoli viene condannato dal Tribunale
speciale per aver partecipato all'organizzazione del Gruppo comunista
romano. L'esperienza del carcere sara determinante per la sua formazione
antifascista e per sua la futura scelta di vita, che lo portera a
partecipare alla Resistenza e ad aderire al Pci, fino alla radiazione
dal partito nel 1969 insieme al gruppo del manifesto. Negli anni
trascorsi dapprima a Regina Coeli a Roma e poi nella casa di reclusione
di Civitavecchia, Natoli intesse un fitto carteggio con i familiari -
eccezionalmente conservato nella sua interezza - dal quale emergono
squarci illuminanti sulle dure condizioni morali e materiali del carcere
e sulla quotidianita dell'Italia in guerra. Attraversata da un profondo
messaggio etico-politico, questa singolare corrispondenza ci introduce
nella dimensione umana ed esistenziale e nell'esperienza corale di una
famiglia antifascista nella fase finale del regime.