Come ben sapevano i predicatori medievali, delle due grandi leve del
comportamento umano - la paura del castigo e la speranza del premio - la
piu efficace era la prima. Di qui, allora, lo sviluppo di immagini
dell'Inferno che fra Tre e Quattrocento sono sempre piu complesse e
crude, cosi da turbare gli animi e smuovere le coscienze. Ma in che
direzione? E a quale scopo? La domanda e assai meno scontata di quanto
non possa apparire. Dal momento, infatti, che gli exempla negativi
avevano senso solo in funzione di quelli positivi, il grande teatro dei
reprobi si prestava anche ad una lettura al contrario, in cui le figure
dei peccatori, lungi dal costituire solo un terribile ammonimento,
indirizzavano il fedele verso atteggiamenti speculari e opposti a quelli
puniti. La critica si faceva insomma proposta, complici le scelte
iconografiche di artisti e committenti (comunita, privati,
confraternite, ordini religiosi, ecc.), che attraverso il tema
dell'Inferno potevano esprimere i propri ideali di convivenza civile.