Dopo centinaia d'anni la scienza è uscita dalla torre d'avorio ed è
entrata nella società. Oggi non si fa scienza con la sola ricerca di
laboratorio ma coinvolgendo diversi attori sociali. Ci sono gli
scienziati, ma anche i politici, gli amministratori, gli imprenditori e
la gente comune, giovani e adulti. Le loro paure, reali o percepite,
possono porre un freno ai suoi sviluppi. La loro fiducia e le loro
speranze la alimentano e creano un clima di aspettative che non sempre
vengono soddisfatte. Nella grande narrazione della scienza, i primi
attori, gli scienziati, sono di volta in volta distruttori e
benefattori, santi o mostri, padri del Golem dai piedi d'argilla o di
Frankestein che si rivolta e distrugge. Non di rado poi sono tanti
Sisifo che ricominciano continuamente la loro impresa - e non è escluso
che agli occhi di alcuni condividano con Penelope l'abitudine di disfare
di notte ciò che fanno di giorno. L'immagine di chi fa la scienza,
scienziati e scienziate, è plasmata dagli atteggiamenti, dalle
convinzioni e dalle credenze individuali e collettive che si muovono
nella società. Tutto ha inizio dai più giovani: bambini e adolescenti.