Il delitto di "Atti Persecutori" è stato introdotto nel sistema penale
italiano solo con l'art. 7 del D.L. 23 febbraio 2009, n. 11 (convertito
nella Legge 23 aprile 2009, n. 38, recante "Misure urgenti in materia di
sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale nonché in tema
di atti persecutori"), che istituì l'art. 612 bis del codice penale. Nel
lessico comune, il delitto viene qualificato anche con il termine di
stalking, espressione che si riferisce al verbo inglese to stalk, che,
tradotto, si avvicina al linguaggio della caccia e significa
letteralmente "fare la posta", "avvicinarsi alla preda", "inseguire". Il
manuale, rivolto agli operatori del settore, agli avvocati impegnati
nelle indagini difensive, agli investigatori privati ed agli
appartenenti delle Forze di Polizia, è inteso - specie in relazione al
contrasto della violenza sulle donne - come uno strumento operativo
giuridico ed investigativo per affrontare uno stalker, legalmente e con
gli strumenti definiti dalla Legge.