Nell'ormai vasta letteratura italiana e straniera su Gramsci, i temi
economici risultano ancor oggi tra i meno studiati e indagati.
Discostandosi da tale abitudine, questa monografia prende in esame il
rapporto di Gramsci con la critica dell'economia politica, focalizzando
la propria attenzione sulle "note economiche" dei Quaderni del carcere,
dal momento che e proprio grazie a tali "note" che si puo guardare al
pensiero gramsciano da un'ottica diversa e inedita. Leggerle senza
pregiudizi, comprenderle appieno, significa infatti - come scoprira il
lettore - porsi nelle condizioni di ripensare tutta una serie di
questioni inerenti allo statuto stesso della filosofia gramsciana (la
sua irriducibilita al materialismo storico "classico", il significato
dell'autonomia della politica, il senso delle critiche rivolte al
marxismo sovietico, le differenze rispetto al pragmatismo) e alla
costituzione materiale dei Quaderni.