Scrivere su superfici non concepite per l'esposizione di scritture e
notoriamente un fatto antico quanto l'uomo, o almeno l'essere umano
capace di espressione grafica. Nemmeno i mezzi messi a disposizione
dalle cosiddette nuove tecnologie sono riusciti a sostituire
l'espressione libera e immediata di chi vuole lasciare un segno del suo
pensiero e dei suoi sentimenti, ma soprattutto di se, a chi, presto o
tardi, per un tempo indefinito, potra leggere, prendere nota, valutare,
giudicare. Questo volume da conto dei graffiti presenti all'interno
della Biblioteca Malatestiana, fondata a meta del Quattrocento e
conservatasi intatta fino ad oggi nell'edificio, negli arredi e nel
patrimonio librario. Le firme, le date, i disegni, che si leggono sulle
pareti, sui davanzali, sui banchi, costituiscono una preziosa
testimonianza lasciata dai frequentatori della biblioteca dal momento
della sua apertura fino ai giorni nostri. Nella Malatestiana che
accoglie oggi i visitatori l'aura quasi religiosa che pervade l'ambiente
puo forse apparire perfino asettica nel suo rigore conservativo:
attraverso l'indagine sui graffiti si puo popolare questo silenzio con
la presenza discreta ma al tempo stesso vivace delle persone che quegli
spazi hanno percorso e quei codici hanno consultato, lasciando la
propria indelebile traccia sui muri e sui plutei e ricordandoci cosi che
la storia dei libri e anche e soprattutto una storia di uomini.