"Celebrare le donne con un paesaggio verbale ad intarsio è lasciare
intravedere, sospirare, indicare senza mai dire, così come le donne sono
e vivono e pensano. Grandi, imprevedibili, complesse, seduttrici custodi
della memoria e pure vilipese, scadute ad oggetto di puro consumo,
confuse con le cose: così Sergio Fumich le traccia, tracciando il
patchwork per l'otto marzo, arazzo di nullità e splendori, inganni e
amori struggenti." (Dalla nota introduttiva di Silvana Migliorati)