Questa e la storia di come nasce un attore, dall'infanzia vissuta nella
cornice delle retoriche fasciste e nutrita dalla vitalita della cultura
teatrale milanese, fino agli anni della guerra e della prigionia nei
lager nazisti, dove recitare per gli internati italiani era questione di
vita o di morte. Dalla lunga, affettuosa intervista condotta dalla
figlia, affiora il profilo di Gianrico Tedeschi (Milano, 1920), un
grande protagonista e testimone del teatro italiano del dopoguerra. La
biografia individuale, inevitabilmente, e anche un affresco
storico-antropologico di un'epoca che ha visto affermarsi tutti i
principali interpreti, drammaturghi e registi che hanno contribuito a
ridefinire in senso moderno la struttura del teatro italiano. La
difficoltosa nascita del Piccolo di Milano, le opportunita offerte
dall'Accademia Silvio D'Amico di Roma, le sinergie fra lotta partigiana
e sostegno alla cultura e alla ricostruzione del Paese, la scuola dei
grandi maestri, da Costa a Strehler, da Visconti a Ronconi, sono tutti
segmenti di un racconto in cui destino personale, carriera artistica e
contesto intersoggettivo sono profondamente intrecciati e traggono linfa
e significato l'uno dall'altro.